Diversi provvedimenti a livello comunitario e nazionale hanno negli ultimi anni concentrato l’attenzione sull’efficienza energetica in edilizia, con particolare enfasi per gli aspetti connessi alla Pubblica Amministrazione (P.A.).
Uno di questi, la Direttiva 2010/31/UE (anche detta EPBD, Energy Performance of Buildings Directive), ha previsto che gli Stati membri provvedano affinché dal 1 gennaio 2021 tutti gli edifici di nuova costruzione siano edifici a energia quasi zero, altrimenti detti Nearly Zero Energy Buildings (nZEB). Per la PA, questa scadenza è anticipata al 1 gennaio 2019!
In Italia la definizione di nZEB è fornita dal D. legge n. 63 del 2013, convertito nella legge n. 90 dello stesso anno.
L’edificio a energia quasi zero è definito come “edificio ad altissima prestazione energetica […]. Il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta in situ”.
Il D.M. 26 giugno 2015 ha successivamente precisato che dal punto di vista tecnico è considerato “edificio a energia quasi zero” ogni edificio, sia esso di nuova costruzione o esistente, che risponda ai seguenti requisiti tecnici:
In sostanza, l’nZEB minimizza l’incidenza ed il costo di questi consumi, attraverso tecnologia, materiali e fonti rinnovabili:
Un Edificio a energia quasi zero dovrebbe presentare un indice di consumo energetico (termico ed elettrico) inferiore ai 30 kWh/mq.
Quali sono le soluzioni tecnologiche maggiormente implementate negli nZEB? Di seguito le principali:
Ma quanti sono al momento gli nZEB in Italia?
Per stimare questo numero, l’Energy & Strategy Group del POLIMI ha incrociato i dati delle certificazioni con i dati relativi agli Attestati di Prestazione Energetica (APE) rilasciati dalle varie regioni italiane (un nZEB può essere approssimato con un edificio che abbia un APE classificato in A+). Dall’incrocio di questi dati risulta un numero di edifici nZEB in Italia compreso tra 650 e 850 unità, di cui il 93% appartenente alla categoria residenziale. La diffusione è quindi ancora molto bassa, probabilmente per i seguenti motivi:
L’efficientamento energetico dell’edilizia esistente e, in alcuni casi, delle nuove realizzazioni, viene promosso a livello nazionale con numerose forme incentivanti, di cui abbiamo parlato già in passato:
Al fine di monitorare la realizzazione degli edifici ad alta prestazione e di guidare progettisti e decisori con esempi di tecnologie e buone pratiche, ENEA intende avviare un Osservatorio nazionale degli edifici a energia quasi zero (NZEB) in Italia secondo la EPBD e la legislazione italiana vigente.
Il progetto prevede le seguenti attività:
Per una Pubblica Amministrazione, il primo passo per trasformare un edificio in un nZEB ed ottenere i contributi fino al 65% dell’investimento previsti dal Conto Termico è predisporre una Diagnosi Energetica, con cui si analizza lo stato di fatto e si prospettano gli interventi necessari. Niente panico: il Conto Termico prevede la copertura al 100% dei costi per la predisposizione della Diagnosi, fino ad un max di 13 mila €. Vuoi avere maggiori informazioni? Contattaci utilizzando il modulo seguente: